Ho fatto un sogno.
Tornavo nel mio liceo, di notte.
I corridoi e le aule deserte, nella penombra della luce notturna, riflettevano nei miei occhi il fascino dei luoghi spogliati dal chiasso del giorno, in un silenzio abbacinante. Percorrevo ogni ambiente immaginando che fosse un'entità viva, senziente, che mi accoglieva nei suoi spazi intimi. Mi sembrava di sentire il suo respiro regolare farsi strada attorno a me, circondarmi.
Ci avete mai pensato? A quanto siano diversi i luoghi di notte, quando il rumore resta solo un'eco sospesa nell'aria? E in quel silenzio, qualcosa continua a pulsare ancora, come se una qualche energia fosse rimasta appiccicata alle pareti, alle porte, tra gli oggetti riposti. Quasi come fosse un mondo parallelo, senza tempo, dove parole e gesti si sciolgono e dissolvono, fondendosi con l'ambiente circostante.
Lasciami intanto dire che scrivi benissimo. E poi comprendo quanto descrivi, perché sono un'insegnante e questa atmosfera sospesa conosco bene. La vivo nei minuti prima dello squillo della prima campanella, poi a giugno quando tutto finisce ma continuano le nostre attività fra esami e riunioni varie. È come uno spazio pieno di vita di cui restano gli echi in quel silenzio.
RispondiEliminaGrazie mille per il complimento, mi fa molto piacere, detto da un'insegnante poi! :)
EliminaVero, uno spazio in qualche modo pieno di vita.
Great blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaChissà perché fatico a ricordare i sogni, e quando ricordo di averne fatti.. svaniscono al mattino appena cosciente.. e chissà se ti manca il tuo liceo, o desideri solo un luogo, di solito frenetico, che rifletta la tua ricerca di quiete.. io la trovo a spasso nel cimitero dove sono i nostri cari..ma questa è un'altra storia..
RispondiEliminaAnche io ne ricordo pochi di sogni, in realtà... ma quelli che ricordo li ricordo in maniera molto vivida. In questo caso credo che il sogno riflettesse la mia voglia di quiete. Ho delle giornate veramente intense e a volte ho tanta necessità di calma e silenzio. Di non fare nulla.
EliminaLe atmosfere dei cimiteri sono molto particolari. Magari ne scriverò un giorno.
Grazie Franco, un saluto e una buona serata! :)
La notte modifica l'intorno , persino gli oggetti che riponiamo con ordine , per non parlare del silenzio che la fa da padrone (almeno dove vivo io ) ed il parco sotto casa senza rumori , riposa per riaffrontare il nuovo giorno ,animato, che verrà.
RispondiEliminaCiao cara bellissimi i tuoi pensieri.
Un abbraccio , buon fine settimana.
Rosy
Vero, sembra tutto così diverso.
EliminaGrazie mille per il passaggio ed il commento, un abbraccio e una buona settimana!
Grazie cara della risposta , ti lascio un abbraccio augurandoti un sereno e gioioso Ferragosto!
EliminaRosy
Leggo solo ora. Grazie, spero che tu abbia passato un buon Ferragosto :)
EliminaLa notte è migliore amica o peggior nemica proprio per questo, io penso. A volte non vedo l'ora già dalla prima sveglia di ributtarmi nelle tenebre, altre, quando le cose vanno meno bene del previsto, quell'universo parallelo diventa una prigione...
RispondiEliminaHa anche questa duplice valenza, vero. A volte è un rifugio, a volte una prigione. Io in alcuni momenti mi rendo conto di viverla un po' come un anestetico.
EliminaGrazie del passaggio, un abbraccio!
indubbiamente di notte tutto cambia, gli ambienti, le persone, le circostanze. Per lavoro ho effettuato spesso turni notturni e non era la stessa cosa che lavorare di giorno: la penombra delle stanze aiutava il contatto consolatorio con i parenti dei piccoli malati, le parole con il personale perdevano l'ufficialità seriosa del mattino, le urgenze da affrontare creavano solidarietà tra chi le doveva affrontare e le pause erano vicinanza.
RispondiEliminamassimolegnani
Molto bello ciò che hai raccontato. La notte che diventa come una grande coperta calda sotto cui abbracciarsi e stringersi in una vicinanza autentica. Grazie per questa testimonianza :)
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